Fino a che età un pensionato può aderire a un fondo pensione?

Perché l’aumento dell’età pensionabile può essere una buona notizia

A cura di Paolo Pellegrini Vice Direttore Mefop

L’orientamento Covip del 24 gennaio del 2008 ha chiarito le possibilità di adesione al fondo pensione da parte di soggetti pensionati fornendo un’interpretazione dell’art. 8, comma 11, del D.Lgs 252/2005. La norma fa riferimento soltanto alla prosecuzione della contribuzione oltre l’età pensionabile a condizione che l’aderente alla data del pensionamento possa far valere almeno un anno di contribuzione.

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Post tratto dalla Pillola Mefop n. 83 

 Per saperne di più www.mefop.it/site/servizi/pillole

Basta scegliere un sorriso

Epheso augura a tutti Voi un Buon Natale e un Felice 2016!

Con l’occasione è lieta di presentare il suo nuovo sito web:

www.epheso.it

Nuovo ambiente

Una veste tutta nuova, sia per le aree istituzionali che per quelle riservate ai clienti, che si propone di accogliere i visitatori con più leggerezza e maggiore intuitività. Il restyling ha interessato non solo la veste grafica, ma anche la struttura che si amplia di nuove aree di approfondimento e diviene un prezioso strumento di informazione per tutti coloro che vogliono conoscere le caratteristiche dei servizi offerti da Epheso.

Nuovo sistema informativo

Vi presentiamo la nuova sezione dedicata alle News. Un nuovo ambiente di informazione, Epheso News Blog, dedicato alle novità di prodotto Epheso e alle notizie di settore di rilievo, quali aggiornamenti sulla legislazione della previdenza pubblica e novità in ambito fiscale.

Nuove funzionalità Area Riservata

Tra le novità più importanti, la nuova Area Riservata. La nuova concezione prevede un sistema di autenticazione unica che darà accesso sia alle aree informative dedicate ai servizi che alle aree di validazione abilitate per i clienti. Per accedere sarà sufficiente creare un proprio account!

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Vi aspettiamo… buona navigazione!

Sopravvivere a lungo dopo il pensionamento

è solo una gran fortuna o anche un rischio?

A cura di Alberto Cauzzi e Maria Elisa Scipioni

''Il sistema di previdenza pubblica (parliamo quindi del primo pilastro obbligatorio) eroga le prestazioni con il cosiddetto sistema con funzionamento a ripartizione: le pensioni in essere sono pagate tramite i contributi dei lavoratori attivi. Il sistema si sostiene sull’equilibrio, più o meno stabile, tra lavoratori attivi e pensionati. Tanto più il primo gruppo è numeroso tanto più il sistema è efficiente, viceversa tanto più è elevato numericamente il secondo gruppo tanto più il sistema necessita di risorse e rischia di avere perdite e deficit. Le tendenze degli ultimi decenni hanno visto crescere in maniera alquanto sostenuta il numero dei pensionati rispetto ai lavoratori attivi, anche più intensamente di quanto ci si attendeva. Il sistema a ripartizione è stato pertanto costretto a molteplici interventi atti a riequilibrare il deficit progressivo che si era venuto a creare. La riforma più significativa in tal senso, rimane senz’altro quella attuata dalla legge Dini nell’agosto 1995, attraverso la quale si è passati dal sistema di calcolo retributivo a quello contributivo.[...] ''

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Vivere in pensione - segue

Ulteriori aspetti di approfondimento

A cura di Alberto Cauzzi e Maria Elisa Scipioni

''La pianificazione previdenziale è un metodo che, tramite l’esposizione e l’analisi di tutte le alternative disponibili di previdenza obbligatoria e complementare, si pone l’obiettivo di assistere alle decisioni e alle scelte di risparmio previdenziale del lavoratore. Pertanto, la validità e l’efficacia di questi metodi, più o meno complessi e accurati, è sempre condizionata dalla effettiva incisività che queste esposizioni hanno nella percezione del soggetto nell’atto decisionale. La caratteristica più importante che viene introdotta dalla consulenza previdenziale assistita da strumenti informatici quantitativi, è lo spostamento del criterio usato nel prendere le decisioni di risparmio dal piano emotivo al piano razionale.[...] ''

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Vivere in pensione

Il processo di pianicazione previdenziale, ma più in generale di tutela del tenore di vita familiare presenta un grado di complessità dal quale non si può prescindere e che, come tale, non può essere considerato in un’accezione semplicistica.

A cura di Alberto Cauzzi e Maria Elisa Scipioni

''Conoscere il proprio gap pensionistico rappresenta solo uno dei tasselli che vanno a comporre un puzzle eterogeneo ed estremamente variabile in funzione delle caratteristiche soggettive dei singoli individui/nuclei familiari. Affrontare e gestire la complessità del “problema” necessita quindi del supporto di una consulenza di alta qualità. Avere a disposizione strumenti di analisi efcaci e metodi di comu-nicazione adeguati consente di intercettare bisogni effettivi e obiettivi realizzabili, attraverso le alternative più adeguate, non solo del singolo individuo, ma della sua entità in quanto parte del nucleo familiare. [...] ''

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Il bilancio in pensione

Obiettivo tenore di vita

A cura di Silvin Pashaj e Maria Elisa Scipioni

''Il nuovo contesto previdenziale, profondamente riformato dalle manovre avviate durante gli ultimi anni, modifica in modo sostanziale le coordinate per la determinazione delle pensioni, introducendo uno scenario nuovo e variabile sul fronte delle integrazioni pensionistiche. Il tentativo di rilevare il trend delle pensioni pubbliche attese e della previdenza integrativa per realizzare l’obiettivo di tutela del reddito, incontra dei limiti dovuti alla variabilità estrema che caratterizza il nuovo sistema di calcolo della pensione, ormai radicalmente vincolato all’evoluzione della speranza di vita e al calcolo contributivo. [...] ''

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Cos’è il gap previdenziale

... e cosa fare per colmarlo

A cura di Silvin Pashaj e Maria Elisa Scipioni

''Dal 1992 molti sono stati gli interventi legislativi sul sistema pensionistico del nostro Paese. Sette sono solo quelli conosciuti come riforme. Tutti hanno lasciato sul campo una lunga scia di problemi irrisolti e, nonostante la riforma Fornero, il sistema previdenziale italiano resta a tutt’oggi molto lontano dall’aver raggiunto obiettivi di semplificazione e armonizzazione dei trattamenti pensionistici.''

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Previdenza complementare: cosa c’è di nuovo?

La legge di stabilità 2015 ha introdotto molte novità in ambito pensionistico

Autore: Silvin Pashaj e Maria Elisa Scipioni

''All’apparenza sono stati emanati alcuni provvedimenti utili a risolvere il momento storico ed economico difficile, e di conseguente scarsa liquidità, delle famiglie italiane. Ma saranno poi misure veramente utili in questa direzione? O forse, cercando di risolvere un’ansia più che un reale problema immediato, non rischiano di rivelarsi un boomerang soprattutto per il futuro sereno in pensione? Di certo questi provvedimenti non aiutano il già stentato e, di fatto, mai avvenuto decollo della previdenza complementare. Che, lo ricordiamo e l’abbiamo più volte ribadito, ha un contenuto sociale importante proprio e in particolare per le giovani generazioni.''

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Previdenza obbligatoria: cosa c’è di nuovo?

A tre anni di distanza dall’entrata in vigore della riforma delle pensioni targata Fornero, il Governo Renzi ha varato una serie di correttivi che interesseranno tutti gli assegni pensionistici erogati a partire dal gennaio 2015.

Autori: Alberto Cauzzi e Maria Elisa Scipioni

''Le novità sulle pensioni sono contenute all’interno dei 735 commi dell’unico articolo della l. n. 190/2014, la legge di stabilità 2015, e vanno a toccare non solo gli assegni pensionistici di primo pilastro, quello obbligatorio, ma anche quelli del privato, la previdenza complementare. E tra le varie ipotesi di “riforma della riforma” di cui si discute attualmente, la l. 201/2011 continua comunque a produrre i suoi effetti.''

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Opzione donna meglio l’uovo o la gallina?

Come funziona l’opzione donna? È conveniente avvalersene?

Autori: Silvin Pashaj e Maria Elisa Scipioni

''Dal 2008 fino a tutto il 2015 compreso, in base all’articolo 1 comma 9 della legge 243/2004, è in vigore un regime sperimentale per le lavoratrici dipendenti, sia del privato sia del pubblico, e per le lavoratrici autonome, che permette loro di andare in pensione con le regole più favorevoli in vigore fino al 31 dicembre 2007, cioè con almeno 57 anni di età (58 per le autonome) e 35 di contributi; accettando però che la pensione sia calcolata integralmente con il sistema di calcolo contributivo, invece che con il sistema misto o retributivo. Il termine ultimo per potersi avvalere di tale facoltà è il 31 dicembre del 2015 (vedi più avanti per i dettagli di applicazione). Per ora, sebbene si sia discusso a lungo di un’eventuale proroga, nessuna novità è giunta a riguardo.''

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